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LA STORIA DI CINECITTÀ-DON BOSCO

LA STORIA DI CINECITTÀ-DON BOSCO

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Il 29 gennaio del 1936, con la posa della prima pietra, cominciano i lavori per la realizzazione degli studi di Cinecittà. Per molti, questo è il punto d’inizio della storia di quel vasto territorio che ruota intorno agli studios e che, prima di allora, era soltanto campagna. Il grande complesso cinematografico finisce per calamitare l’attenzione. Ma c’è molto altro da scoprire, viaggiando a ritroso nel tempo, risalendo fino alla preistoria.

Così, in via Andrea Moneta, non lontano dal capolinea della linea A della metropolitana, ci si imbatte in un gruppo di uomini impegnati a costruire le proprie capanne. All’orizzonte, si vede il pennacchio di fumo che precede l’eruzione del Vulcano Laziale. Quello stesso gigante di pietra che è in grado di far esondare il lago Albano, con colate di fango che arrivano fino alla zona di Torre Spaccata. Dentro al grande Parco degli Acquedotti, ci si imbatte in Quinto Servilio Pudente, noto costruttore del tempo dell’imperatore Adriano, proprietario di quella che oggi chiamiamo Villa delle Vignacce.

Nel Medioevo si assiste alla costruzione del primo nucleo del Casale di Roma Vecchia in mezzo a quella che, secoli dopo, sarà un’importante tenuta della famiglia Torlonia. Più in là si scorgono i ruderi maestosi della Villa dei Quintilie della Villa dei Sette Bassi. Spingendosi fino a Statuario, si rievoca il leggendario ritrovamento di un sarcofago contenente il corpo intatto di una fanciulla morta oltre mille anni prima. Qualcuno dice si tratti di Tulliola, la figlia di Cicerone.

Un salto in avanti di alcuni secoli ed eccoci a bordo dell’aereo con cui Wilbur Wright decolla sul pratone di Centocelle, tenendo a battesimo l’aviazione italiana. Su questo stesso terreno nascerà il primo aeroporto d’Italia, ricompreso poi nel quartiere di don Bosco, figlio della grande speculazione edilizia degli anni Cinquanta e Sessanta. Sono gli stessi anni in cui Cinecittà diventa la Hollywood sul Tevere dopo che ha ospitato migliaia di profughi scampati agli orrori della guerra. La Storia di Cinecittà Don Bosco, a cura di Sara Fabrizi arriva fino ai giorni nostri, quando al posto di attori, comparse e maestranze, qui ci sono dottori e infermieri in camice che somministrano dosi di vaccino. È l’epoca del Covid-19.

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